Sindrome dell’abbandono: cos’è e come riconoscerla
Spesso strettamente connessa alla dipendenza affettiva, la sindrome dell’abbandono è l’espressione visibile di un vuoto esistenziale in cui predomina la paura, quasi la certezza, di non poter esistere senza l’altro o senza il suo amore, in un loop difficile da spezzare.
Non si tratta di una vera e propria patologia riconosciuta, tant’è che molte volte più che di sindrome si sente parlare di ansia da abbandono o paura dell’abbandono che si manifesta attraverso una serie di atteggiamenti e pensieri (anche di tipo ossessivo) associati a particolari tratti di personalità.
Solitamente, la sindrome dell’abbandono è ben celata da espressioni affettuose di grande attenzione e premura che, soprattutto all’inizio, possono confondere e lusingare il partner. Con il trascorrere del tempo, però, il bisogno di tenere l’altro il più vicino possibile, la necessità di non deluderlo mai affinché non se ne vada e la paura della solitudine rischiano di prendere il sopravvento su tutto il resto, condizionando i nostri comportamenti e influendo negativamente sulla relazione.
Il timore di essere lasciati o di rimanere soli è comune a tutti, ma alcune persone non riescono a gestire quest’ansia, diventando vittime di un sentimento di angoscia perenne che rende difficili i rapporti di coppia, può provocare attacchi di panico o addirittura sfociare nella depressione.
Paura dell’abbandono: cause
Le cause della sindrome dell’abbandono sono spesso da ricercarsi nell’infanzia. Chi ne soffre, probabilmente, non si è sentito sufficientemente protetto, amato o voluto da bambino e quindi non ha sviluppato quella che viene definita una “base sicura” (Bowlby), ovvero, un buon attaccamento alle figure di riferimento.
Al contrario, chi sviluppa questo attaccamento, sarà in grado di affrontare i distacchi (perdite o lutti) con una certa sicurezza interiore, facendo ricorso alle proprie risorse personali.
La sindrome dell’abbandono può essere causata anche da traumi come, per esempio, perdite improvvise o strappi laceranti che hanno lasciato un solco profondo. Ogni distacco o separazione rimetterà in scena quel dolore che sembrerà sempre insuperabile e inaffrontabile.
Sindrome dell’abbandono: sintomi
Come dicevamo, non sempre è facile distinguere i segnali che caratterizzano questo disturbo, tuttavia le persone che hanno paura dell’abbandono spesso mettono in atto schemi ed atteggiamenti facilmente riconoscibili, vale a dire:
- Ipercontrollo: il bisogno di sapere costantemente cosa sta facendo o cosa prova l’altro, in modo quasi maniacale, così facendo si otterrà un inevitabile effetto elastico, per cui, più l’altro si sentirà controllato e più si allontanerà.
- Ricatto emotivo: consiste nel far sentire l’altro responsabile della propria felicità o infelicità, innescando così sensi di colpa che fagocitano tutto.
- Manipolazione: il partner viene influenzato e portato a modificare comportamenti e pensieri, ovviamente a discapito della propria autenticità.
- Vittimismo: le persone che soffrono di sindrome da abbandono sviluppano una forte “dipendenza affettiva” che ne determina anche il ruolo di “vittima”, funzionale ad attirare l’attenzione altrui.
Oltre a questi atteggiamenti, chi soffre di ansia dell’abbandono manifesta alcune caratteristiche peculiari, come:
- paura di prendere posizioni nette
- grande difficoltà nel prendere decisioni importanti e il bisogno di chiedere consigli in continuazione
- difficoltà a lasciare il partner (anche quando la relazione diventa dannosa o tossica)
- ipersensibilità al giudizio degli altri
- difficoltà nel fidarsi e nello stringere legami affettivi di qualsiasi natura
- rabbia repressa
- attacchi d’ira
- paura di non venire ascoltati e compresi dall’altro
La minaccia di una separazione non deve per forza essere reale per scatenare attacchi di ansia o di pianto poiché i fantasmi del passato (o del futuro) abitano nella testa e nel cuore di chi ha realmente vissuto un abbandono nel corso della vita.
Come superare la paura dell’abbandono
Per riconoscere e affrontare questo disturbo è fondamentale intraprendere un percorso di psicoterapia. In PsicheMilano, grazie all’aiuto dei nostri psicoterapeuti riuscirete a entrare in contatto con tutte quelle emozioni come la rabbia, l’angoscia e la solitudine che, per tanto tempo, sono rimaste senza nome.
Il primo passo consiste nell’acquisire una maggiore autostima, condizione fondamentale per avere fiducia negli altri. Poco alla volta, nel corso della terapia, riuscirete a prendere coscienza della vostra identità per rafforzarla per riuscire a stringere relazioni sane, basate su un reale incontro con l’altro e non su una dipendenza.
Per un primo contatto telefonico gratuito con i nostri specialisti chiamate il numero 02 54107366 oppure inviate una email a: info@psichemilano.com
Dott.ssa Maria Francesca Basoni
Psicologa – Psicoterapeuta