Sesso e figli adolescenti: Serve davvero parlarne?

Il sesso esibito si contrappone al desiderio

Oggi la sessualità si vede ovunque, non occorre andarla a cercare. Genitori e figli sono bombardati da immagini più o meno velatamente riferite al sesso, ma di sessualità non si parla. La cultura ipersessualizzata si contrappone ad una “rimozione collettiva” che rende difficile ai genitori pensare e riconoscere le pulsioni sessuali dei propri figli. Non ci turba il fatto che i nostri figli siano circondati da immagini esplicitamente sessuali, ma non riusciamo a parlare  di desiderio.

Eppure l’argomento è centrale, riguarda la crescita, la separazione dai genitori e la relazione con gli altri. L’adolescente, per la prima volta, ha a che fare con un desiderio sessualizzato, figlio dei cambiamenti puberali e delle modificazioni che stanno avvenendo in lui anche a livello cerebrale e del pensiero.

Fatiche di separazione, fatiche di relazione

Fino a qualche decennio fa la sessualità degli adolescenti era una delle più diffuse preoccupazioni della società: sembrava presentare aspetti oscuri ed inquietanti, rischi e pericoli, tra i quali le malattie sessualmente trasmissibili, le gravidanze indesiderate e le violenze.

Oggi queste preoccupazioni, seppur talvolta presenti, non sembrano essere in primo piano. Le ragioni si possono rintracciare nella facilità del reperimento delle informazioni sulla rete che rende il confronto/scontro con gli adulti apparentemente meno necessario. Del resto è forse lo scontro ad avere abdicato davanti a dei genitori amici dai quali è molto più difficile separarsi.

Ci troviamo sempre meno spesso davanti a figli arrabbiati e determinati a modificare lo stato delle cose e sempre più spesso di fronte ragazzi confusi e alle prese con una ricerca del piacere immediata che spesso esula dalla relazione con i coetanei.

La fatica riguarda la ricerca di un’identità, il capire chi si è e cosa si vuole fare, ma questa ricerca prova a fare a meno del rapporto con gli altri.

I genitori e gli adulti di riferimento saranno dunque preoccupati a causa dell’isolamento dei ragazzi, delle loro dipendenze (dalla rete, dalle sostanze, dal cibo, dall’alcool), dagli attacchi al corpo e da tutta una serie di sintomi che parlano al posto loro. Il sesso non è quasi mai un problema perché i problemi veri sembrano altri, perché questi sintomi fanno paura agli adulti e li attivano sul piano delle azioni e delle preoccupazioni.

Quindi parliamone!

Allora di sesso bisognerebbe ricominciare a parlare, non solo perché le malattie sessualmente trasmissibili si diffondono a fronte di una preoccupante disinformazione, ma perché il sesso, quello vero, riguarda la crescita, la relazione, l’intimità, il rispetto reciproco dei limiti e la consapevolezza di sé.

È solo nell’incontro con l’altro che l’immagine di sé assume sempre più confini e chiarezza.

Dott.ssa
Giorgia Pierangeli
Psicologa Psicoterapeuta

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