Filofobia, paura di amare e di mostrarsi vulnerabili

Al contrario di quanto si pensi, la filofobia, paura di amare e di essere amati, è piuttosto diffusa e si manifesta in modo differente a seconda del vissuto e della storia personale di ciascun individuo.

Siamo sempre stati abituati ad attribuire all’amore sentimenti positivi, tant’è che nell’immaginario collettivo questo sentimento è associato a qualcosa di meraviglioso, ma allora perché tante persone hanno paura di amare?

Innanzitutto, occorre ricordare che esiste una sostanziale differenza tra innamoramento e amore. La prima è solo una fase, forse quella più romantica e positiva in cui si tende a idealizzare il partner e a mostrare il lato migliore di se stessi. L’amore invece è quel sentimento che sopraggiunge in seguito, che ci permette di vedere l’altro per quello che è realmente con le sue fragilità e i suoi limiti. D’altronde, per instaurare relazioni durature è fondamentale mostrarsi autentici e, di conseguenza, anche vulnerabili.  

Paura di amare e vulnerabilità

La paura di amare fa capolino proprio nel momento in cui le nostre difese si abbassano facendoci sentire esposti ed è questo, in realtà, che ci spaventa di più. Tuttavia, solo quando il timore di metterci a nudo svanisce riusciamo a stabilire connessioni autentiche e di conseguenza relazioni durature.

La nota ricercatrice Brené Brown nel suo libro “La forza della fragilità: il coraggio di sbagliare e rinascere più forti di prima” definisce la vulnerabilità come “la disponibilità a scoprirsi e a essere visti per come si è senza garanzie sui risultati… l’unica strada per dare e avere più amore, senso di appartenenza e gioia”. 

Solo accettando, guardando e conoscendo la nostra vulnerabilità permetteremo a noi stessi di divenire ciò che siamo, abbracciando il nostro io così com’è, senza giudizio. Questo significa imparare ad accettare le emozioni e per farlo occorre ascoltarle, riconoscerle, nominarle senza giudicarle o sopprimerle. 

Ognuno di noi arriva al mondo dotato di un kit emotivo che comprende la tristezza, il disgusto, la gioia, la rabbia e la paura. Questo bagaglio emotivo è innato, ovvero, sono emozioni che proviamo e basta davanti a ciò che ci accade, senza che qualcuno ci informi della loro esistenza. Mano a mano che cresciamo, però, impariamo che certe emozioni non sono ben accettate nella società. Tuttavia, per stare bene con se stessi è fondamentale accoglierle e comprenderle, proprio come si fa nell’incontro con un amico o con un grande amore. Lo frequenti, ci passi del tempo, conosci i suoi bisogni, i suoi valori e fai esperienze insieme a lui. Lo stesso vale nell’incontro con se stessi.

Rifiutare la vulnerabilità significa rifiutarci nella nostra interezza, non fa bene a noi e alimenterà un isolamento emotivo già intrapreso da chi ci chiede di fare lo stesso.

La paura di amare, quindi, è la paura di scoprire che, in fondo, tutto quello che ci hanno raccontato o che ci siamo raccontati sulla vulnerabilità non era vero e questo può fare male, ma sarebbe ancora più deludente precluderci di vivere il cambiamento. Trarre amore dalla vulnerabilità, dai fallimenti, dai momenti difficili per accogliere ciò che siamo riuscirà a renderci più forti di prima.

Intraprendere un percorso di psicoterapia può aiutarci ad accettare le nostre fragilità e di conseguenza a stabilire relazioni autentiche e durature. In PsicheMilano troverai professionisti pronti a guidarti in questo percorso di consapevolezza. Per chiedere informazioni chiama il numero 02 54107366 o scrivi a info@psichemilano.com. il primo contatto telefonico gratuito.

Dott.ssa Giada Giglio Moro

Psicologa – Psicoterapeuta

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