Mamme “sbagliate”: quando i sensi di colpa ci fanno sentire inadeguate

Le preoccupazioni che precedono la nascita di un figlio/a sono sicuramente molteplici. Il timore di non essere all’altezza del proprio ruolo genitoriale è molto comune e accompagna le neomamme anche per diverso tempo dopo il parto. Inizialmente, le paure sono legate ad aspetti molto pratici come la pappa, il pianto e tutti gli altri bisogni fisiologici del neonato. 

Negli anni della crescita, queste preoccupazioni solitamente si spostano su altro, in particolare sulle fatiche e sul senso di solitudine, causa spesso di forti disagi e anche di una crescente insoddisfazione. Non sentirsi capaci nell’essere madri, lavoratrici e mogli allo stesso momento, provoca un forte senso di frustrazione e di colpa. Così, l’ansia prima del parto lascia spazio alla depressione post-partum (il cosiddetto baby blues). 

Alcune mamme, poi, ci mettono anni a realizzare che sentirsi ogni giorno arrabbiate, preoccupate e sicuramente stanchissime, non è una condizione normale, si tratta di un disturbo depressivo vero e proprio. 

Il problema è che “confessare” ad amici e familiari che si ha bisogno di un aiuto è spesso molto difficile poiché porta a mettere in discussione le proprie capacità genitoriali. Eppure, ogni mamma ha il diritto di chiedere aiuto, senza per questo sentirsi sbagliata o inadeguata. L’origine di tutto sono sempre i sensi di colpa. Se ci pensiamo bene, su qualsiasi altra scelta importante della vita è lecito entrare in crisi e avere ripensamenti, ma non su quella di diventare genitori. A tutti è successo di riconsiderare la scelta degli studi fatti, della professione intrapresa, della casa acquistata e anche del partner con cui si è costruita una famiglia, ma nei confronti della decisione di avere figli cala sempre un gran silenzio. Ed è proprio questo zittirsi, non dando voce a pensieri ed emozioni sulla fatica di questo ruolo che dentro tante donne si annida un giudizio che le fa sentire “sbagliate”, non adatte a essere una buona guida e, quindi, buone madri. 

Tuttavia, chiedersi perché sia così difficile crescere un figlio/a consente di capire cosa ci spaventa di più di questo legame, quali sentimenti stiamo davvero provando e come questi impattino sulla nostra personalità. 

La depressione post-partum rende le donne insicure, diminuisce drasticamente il desiderio sessuale, le fa sentire in costante ansia, ma soprattutto in colpa per essere arrabbiate nei confronti della vita familiare che conducono. 

Spesso, noi psicoterapeute aiutiamo le donne a concedersi una “tregua”, a volersi bene senza essere per forza eccellenti o perfette. Succede a tutte di avere momenti di confusione e stanchezza: come affrontarli, quali azioni e comportamenti scegliere prioritariamente per stare meglio è quello che farà la differenza e ci aiuterà a superare una depressione lieve.

Dott.ssa Alessandra Marazzani

Psicoterapeuta Psichemilano 

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