Ipnosi regressiva: in cosa consiste e quando è utile?

Quando si sente parlare di ipnosi, il più delle volte si pensa a uno stato di sonno indotto in cui è possibile tornare indietro nel tempo per accedere a ricordi andati perduti. 

Tuttavia, se è vero che la parola “ipnosi” deriva dal greco hypnos (sonno), è altrettanto vero che la persona in trance ipnotica, seppure indotta in uno stato di estremo rilassamento, resta cosciente e in grado di comprendere e comunicare. 

Per essere più precisi, il rilassamento derivante dall’ipnosi interessa l’emisfero sinistro del cervello, al contrario, in quello destro (connesso all’immaginazione e alla creatività), si verifica un’attività molto più intensa che permette al paziente di vivere le emozioni in maniera particolarmente sentita e anche di percepire uno stato di benessere generalizzato. 

In altri termini, si verifica un aumento dell’assorbimento nell’esperienza interna e, al contrario, la percezione dell’ambiente esterno e l’interazione con esso,

si modifica o si riduce.

Ipnosi per i ricordi: cos’è l’ipnosi regressiva?

Sicuramente l’ipnosi funziona in caso di ansia, depressione e panico, ma può essere utilizzata anche per far rivivere al paziente situazioni del passato, in questo caso si parla di ipnosi regressiva. 

Tuttavia, dobbiamo tenere presente che la memoria ha un funzionamento molto complesso, non si tratta infatti di un archivio dove registriamo ciò che ci succede in modo logico e ordinato. Piuttosto è paragonabile a un magazzino apparentemente disordinato e incompleto, in cui i ricordi vengono continuamente modificati dalle esperienze successive e dalle emozioni che le contraddistinguono. 

Vi sarà capitato, per esempio, di credere di aver vissuto qualcosa che invece vi è stata soltanto raccontata, questo perché i ricordi possono essere indotti o modificati in tempi successivi.

Durante una seduta di ipnosi regressiva, è possibile visualizzare situazioni vissute in passato o immaginare di tornare in un tempo e in un luogo che corrisponde a un ricordo, vero o presunto. Si può pensare di rivivere un’esperienza e anche di modificarla se è opportuno, questo proprio in virtù del fatto che la memoria è riscrivibile. Generalmente, l’ipnosi regressiva viene utilizzata per ricercare nel passato, le origini di conflitti e disagi che ci affliggono nel presente. 

Tuttavia, questo tipo di ipnosi funziona bene solo se eseguita in presenza di determinate condizioni e all’interno di un percorso di psicoterapia già avviato e consolidato. 

Solo così il paziente riuscirà ad attribuire un significato a quanto emerso in ogni seduta, poiché non è tanto il ricordo in sé a essere importante, quanto ciò che rappresenta e il posto che gli troviamo all’interno della nostra storia.

Dott.ssa Giorgia Pierangeli

Psicologa – Psicoterapeuta

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