Identità di genere negli adolescenti: perché aumentano i casi di disforia?

Il tema dell’identità di genere in adolescenza è complesso e in continua evoluzione. Per esempio, stando ai dati raccolti tra il 2018 e il 2021 dal Sifip (Servizio per l’adeguamento dell’identità fisica e psichica del San Camillo di Roma), emerge che i casi di disforia di genere (quando un individuo non si indentifica nel proprio sesso biologico) sono aumentati del 315%. 

Negli ultimi anni, infatti, i ragazzi sembrano dare molto più peso alla questione tanto che si è assistito a un moltiplicarsi di micro labels utilizzate per descrivere il proprio genere (quando non corrisponde a quello biologico), parliamo infatti di ragazzi agender, bigender, pangender, genderfluid ecc. 

Ma quali sono i cambiamenti psicosociali che possono aver favorito questo tipo di fenomeno?

Partiamo col ricordare che durante l’adolescenza i ragazzi sono chiamati ad affrontare quattro compiti evolutivi principali:

– la mentalizzazione del corpo, che non è più quello di un bambino, ma è un corpo sessuato; 

– la separazione/individuazione dalla famiglia che ormai non avviene più per conflitto ma con la paura di deludere i genitori; 

– la nascita sociale 

– la definizione di valori propri 

Le modificazioni sociali in atto negli ultimi anni sembrano aver reso questi passaggi più complessi, anche per il tipo di rapporto che i genitori instaurano con i figli, un rapporto che non permette la ribellione, ma obbliga i ragazzi a confrontarsi con un ideale di sé decisamente differente dai reali vissuti di un adolescente. 

Il problema è che i bambini di oggi tendono a essere adultizzati, iperprotetti e ipergiustificati e questo li trasformerà, inevitabilmente, in adolescenti fragili poiché, a un certo punto, saranno costretti a fare i conti con l’immagine che gli viene rimandata dai coetanei, estremamente diversa da quella di bambini “speciali” che gli veniva rimandata dai genitori.

In questo contesto riuscire a definirsi al di là del proprio sesso biologico, diventa estremamente importante per i ragazzi poiché rappresenta un aiuto per affrontare la realtà, un modo per essere visti ed essere nella mente dell’altro.  Il corpo, così, passa in secondo piano per far posto a qualcosa di più profondo, (tant’è che gli adolescenti fanno sempre meno sesso), un’identità complessa che deve essere definita per far sì che venga del tutto accettata. 

Non avendo gli strumenti e i mezzi necessari per affrontare le trasformazioni in atto in questo periodo così delicato della vita, per i ragazzi non è più sufficiente rientrare in una definizione binaria di genere poiché questo non li aiuta ad esprimersi, autodeterminarsi e a dare consistenza e supporto a se stessi.

Intraprendere un percorso con un terapeuta può rivelarsi molto importante per acquisire consapevolezza, capire quale sia la propria identità di genere e prendere le distanze da giudizi e commenti esterni. 

In PsicheMilano, negli anni, abbiamo aiutato molti ragazzi a superare momenti di smarrimento grazie a percorsi terapeutici con professionisti specializzati in età evolutiva. Siamo sempre disponibili per un primo consulto telefonico gratuito in modo da capire insieme quali possano essere le strade migliori da percorrere in base alle singole necessità.

Per tutte le informazioni sui nostri percorsi terapeutici dell’età evolutiva chiama il numero 02 54107366 o scrivi a info@psichemilano.com. 

Dott.ssa Giorgia Pierangeli

Psicologa – Psicoterapeuta

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