Pensieri, pensieri e ancora pensieri… non facciamo che siano loro a prendere le redini della nostra vita. Ma da cosa partire per ritrovare il benessere e, quindi, la felicità? I suggerimenti della psicologa e istruttrice mindfulness

Di Cristina Pacei 20 marzo 2023
Distratta. La nostra mente è distratta quotidianamente da mille pensieri che si sovrappongono. Abbiamo sempre la testa da un’altra parte, sulle prossime cose da fare, su cosa vorremmo essere o avere, su cosa avremmo dovuto dire… e ci perdiamo così il presente. Una frenesia che sottopone a una continua dissociazione dell’attenzione, con conseguenze importanti: la distrazione e l’eccitazione rendono nervosi, confusi, agitati… e infelici. «Riportare la mente al presente e a noi stessi è la sfida più cruciale del nostro tempo» spiega la dottoressa Flaminia Morin, psicologa e istruttore mindfulness. «Una mente calma ci permette di accedere alla felicità: quando la mente si quieta stiamo meglio. Immaginiamola come se fosse un recipiente di vetro pieno di acqua e sabbia. Se lo si agita, tutto diventa torbido poi, da fermo, la sabbia si deposita sul fondo e l’acqua diventa trasparente. Ecco, questa è una similitudine perfetta». Quindi, cosa fare per portare la nostra attenzione al momento presente, a quello che stiamo vivendo, accorgendoci di particolari che non immaginavamo nemmeno, tutti da assaporare? Ecco i 6 consigli della psicologa.

1. LAVORIAMO SUL RESPIRO

Essere consapevoli del proprio respiro e delle sensazioni corporee ci permette di lasciare la mente sullo sfondo e di influenzare positivamente il nostro stato emotivo e la qualità dei nostri pensieri. E, quindi, di calmarci. Come? Fermiamoci (anche alla scrivania in ufficio) in una posizione comoda per qualche minuto, chiudiamo gli occhi o abbassiamo lo sguardo, e iniziamo ad osservare il respiro.  Già solo il semplice atto di fermarsi ad osservare, àncora la nostra attenzione al momento presente, riduce le catene di pensieri disturbanti per qualche momento, e ci permette di ritrovare il nostro centro. Possiamo anche concentrarci sul movimento del corpo in risposta al respiro: il torace e l’addome che si espandono e si ritirano, la gola che si apre e si chiude, le spalle che si abbassano (quante volte teniamo rigidamente le spalle alzate?).

Basta fare, in più momenti della giornata, questa piccola sequenza: un inspiro piccolo e un espiro lunghissimo, sentire il suono dell’aria che esce, il corpo che allenta la tensione e concentrarsi su questa sensazione.

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