Tra i disturbi mentali, la depressione è quello più diffuso al mondo, si stima infatti che a soffrirne sia 1 persona su 15. Nello specifico, dall’ultimo rapporto OMS emerge che ne siano affette 280 milioni di persone. 

Sebbene sia una malattia mentale largamente diffusa, sono tanti i pregiudizi e i luoghi comuni che la accompagnano così come alcuni aspetti ancora poco conosciuti, ma di cui è importante prendere consapevolezza. C’è, ad esempio, chi pensa che dalla depressione non si possa guarire o che si manifesti solo attraverso sintomi quali: spossatezza, umore depresso e perdita di attenzione. Tuttavia non sempre è così. 

Di seguito ecco 5 cose che forse non sapevate sulla depressione.

  1. Le depressioni benigne, a differenza delle maligne, sono quelle che spingono le persone a curarsi.  La sofferenza fatta di stati d’ansia, paura di fallire su tutti i fronti e grande senso di vuoto diventano quasi subito uno stimolo per cambiare, per liberarsi da quel dolore così acuto che ci avvolge. Si tratta quindi di una ricerca di cura spinta dalla disperazione, da un senso di insopportabilità della propria esistenza e dal bisogno di stare meglio. 
  2. Le depressioni maligne, al contrario, inducono le persone a negare la malattia, a ricercare negli altri le cause del proprio malessere. Si radica nella mente un senso di ineluttabilità e destino negativo che le persone cercano di combattere chiudendosi, evitando i legami affettivi, costruendo barriere verso chiunque si avvicini. Questo atteggiamento può essere presente in qualsiasi tipo di depressione ma quelle di tipo maligno, sono caratterizzate principalmente dal distanziamento dagli altri e dalla negazione della malattia che è l’unico modo per non stare a contatto con la sofferenza. 
  3. La depressione può manifestarsi non solo attraverso perdita di interesse nei confronti di qualunque attività, spossatezza e perdita di attenzione, ma anche con grandi rabbie, scatti di nervosismo improvvisi, cambi di partner frequenti e irrequietezza. In questi casi i sintomi ci parlano di un disturbo depressivo ben nascosto che è causa di un senso di vuoto e di inutilità profonda del vivere la propria vita. Questa condizione spinge le persone a iper-reagire, a essere sempre impegnate e di corsa nel tentativo di distrarsi e di trovare una quiete esistenziale salvo poi cedere a scatti di ira che nascondono una solitudine e un disagio che andrebbero riconosciuti e curati. 
  4. Anche dalle forme depressive più gravi si può guarire. Non solo con il supporto medico e psicoterapeutico ma anche grazie al tessuto relazionale che può attivarsi intorno alla persona depressa. Costruire o favorire una consapevolezza su come aiutare veramente chi sta vivendo una depressione severa favorisce il recupero e la spinta verso una “nuova normalità” che allontana le ricadute nel disturbo. È dimostrato, infatti, che amici e familiari, con un semplice training coadiuvato dai curanti e con le indicazioni della persona stessa, possono contribuire significativamente a mantenere un benessere psicofisico stabile e duraturo.
  5. Il sonno disturbato è il sintomo principale da tenere sotto controllo per auto-valutare se si è depressi. I risvegli svogliati, le giornate vissute con stanchezza, il desiderio di dormire in qualsiasi momento della giornata sono indice di un ritiro e di una chiusura rispetto a quelle risorse energetiche che normalmente si possiedono e che rendono l’esistenza viva, con progetti da realizzare. Il sonno disturbato, una mancata leggerezza data da continui pensieri negativi o pesanti, se non riconducibili a un periodo limitato o a una precisa causa scatenante, vanno ascoltati e compresi seriamente.

Dott.ssa Alessandra Marazzani

Psicologa – Psicoterapeuta

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